Applichiamo i principi della produzione ragionata e rispettosa dell'ecosistema che ci circonda. Per noi, questo impegno si esprime in diverse direzioni che non si limitano alla viticoltura biologica.
Un patrimonio di oltre 1000 ettari da custodire e sviluppare.
A Castello di Meleto la sostenibilità ambientale parte da lontano.
Il nostro obiettivo è il rispetto dell’ambiente circostante e mantenerlo inalterato per le future generazioni.
Castello di Meleto è il simbolo di Gaiole in Chianti, uno dei comuni più alti della denominazione. Il Castello di Meleto è custode del territorio a Gaiole in Chianti dal 1256 e si estende su una superficie di 1000 ettari, di cui più di 800 boschivi.
La vastità della tenuta, tra ulivi, boschi, vigneti e arnie è una ricchezza che da sempre l’azienda si impegna a mantenere, con progetti di tutela e promozione della biodiversità. Grazie all’impegno e al duro lavoro, a partire dal 2020, Meleto è entrato a far parte del Biodistretto del Chianti, una zona dove produttori, operatori e pubbliche amministrazioni lavorano insieme per la gestione sostenibile delle risorse, partendo dal modello biologico di produzione e consumo.
La direzione ha deciso, quindi, di utilizzare solo procedimenti che rispettino l’ambiente, applicando nuove tecnologie, come ad esempio sensori e centraline in vigneto per ottenere e comunicare dati in tempo reale, ma anche prevenire malattie delle piante per intervenire immediatamente, rinunciando all’uso di sostanze chimiche di sintesi come concimi, fitofarmaci e diserbanti. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, abbiamo sfruttato il bosco circostante, di circa settecento ettari, riuscendo a ridurre di gran parte le emissioni di anidride carbonica nel ciclo di produzione: ogni ettaro, sottrae ogni anno nove tonnellate di Co2, che si traducono in circa settemila tonnellate di anidride carbonica eliminata, che corrispondono a duemilacento voli intercontinentali, andata e ritorno, da Londra a Los Angeles.
Oltre alla depurazione dell’aria, il bosco permette di conservare l’ecosistema, animali e piante che altrimenti rischierebbero l’estinzione, danneggiando così l’equilibrio del vigneto.
Più che alla dimensione in viticoltura si punta all’identità. Le uve, raccolte esclusivamente a mano, vengono mantenute separate per parcella, tanto che si compiono fino a 100 vinificazioni diverse.
Si stanno aumentando al massimo possibile le selezioni in vigna, che portano ad effettuare svariate microvinificazioni parcellizzate per vigna e microaree, con fermentazioni in acciaio, vasche di cemento e tonneaux aperti con alcune piccole sperimentazioni con macerazioni lunghe sui raspi.
L’ambiente salubre è confermato della presenza delle api, che fungono da indicatore affidabile dello stato di salute dell’aria, essendo particolarmente sensibili all’inquinamento.
Proprio per far fronte all’estinzione di questo insetto, indispensabile per la sopravvivenza della biodiversità e dell’agricoltura stessa, Castello di Meleto ha avviato nel 2020 l’iniziativa “Nel Nome dell’Ape”, che permette a chi condivide la filosofia dell’azienda di “adottare” un’arnia, con l’obiettivo di promuovere la ripopolazione delle api nel territorio.
Siamo da sempre attenti a condurre agricoltura biologica in modo innovativo. I vigneti di Castello di Meleto, sono interamente mappati dal sistema Netsens, che, grazie alla combinazione di tecnologia wireless e IoT (Internet of Things), permette di analizzare filare per filare i ben 130 ettari di vigneto di proprietà. Una combinazione di centraline meteo e di decine di sensori wireless sistemati all’interno del vigneto, che permettono di raccogliere i dati attraverso la rete, processarli, analizzarli e archiviarli.